Guardiamo insieme le vostre chiese abbandonate

il giornale dell’arte / gennaio 2019


Fotografie inedite napoletane di Robert Polidori (vincitore del World Press Photo nel 1997)

Fino al 30 gennaio lo Studio Trisorio presenta una personale di Robert Polidori (Montréal, 1951), conclusione di un progetto che lo ha portato a Napoli per lunghi periodi negli ultimi due anni. Il titolo, «Devotion Abandoned», individua chiaramente l’oggetto della sua indagine: i luoghi sacri della città, da tempo abbandonati. Le venti fotografie delle chiese di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, Santa Luciella ai Librai, Sant’Agostino alla Zecca, Gesù e Maria, il sacro tempio della Scorziata, Santa Maria Vertecoeli, San Potito, l’Augustissima Compagnia della Santa Croce, e di noti siti archeologici, Oplontis, Campi Flegrei e Pompei, sono metafora dell’esistenza e della storia che trasformano la memoria dei luoghi e dell’uomo. Di grandi dimensioni, le fotografie analogiche e «pittoriche» di Polidori, realizzate con lunghe esposizioni, danno forma a sospensioni temporali che condensano le emozioni dei luoghi. Sin dal lavoro realizzato in trent’anni sul restauro di Versailles, i siti che Polidori fotografa sono teatri della memoria in cui forze naturali, sociali e politiche si sono espresse costruendone la storia. Vincitore del World Press Photo nel 1997, Polidori ha fotografato numerosi interni di edifici colpiti da disastri naturali (vedi la serie di New Orleans dopo l’uragano Katrina, esposta al Metropolitan Museum di New York) o determinati dall’uomo (da Chernobyl a Beirut), ma anche aggregati urbani in continua espansione da lui definiti «città dendritiche», alla periferia di Mumbai, Rio, l’Avana, Goa, Amman. La programmazione dello Studio Trisorio prosegue con le mostre di Fabrizio Corneli, Jan Fabre e Alfredo Maiorino e con la partecipazione ad ArteFiera, Arco Madrid e Miart.

O.S.V.


 
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Bill ha frugato nel vecchio baule. Beckley e un volume per i 45 anni dello Studio Trisorio