L’espressione di Roselena è poetica e siciliana

il giornale dell’arte / dicembre 2021


Ramistella fotografa volti, animali e paesaggi

Volti, paesaggi, animali, storie di vita sono alcune delle immagini che Roselena Ramistella (Gela, 1982) espone dal 10 dicembre al 12 febbraio allo Studio Trisorio per la sua prima personale a Napoli, dove lo scorso ottobre, in occasione di «Artecinema», rassegna internazionale curata da Laura Trisorio, era stato presentato il corto L’isola delle femmine, indagine sociale compiuta dall’artista sulle donne siciliane. Distante dalla fotografia di reportage, la ricerca della Ramistella è piuttosto un’indagine socio-antropologica condotta in prima persona, che, oltre ai temi sociali, investe l’interazione uomo/natura. Partecipate e sensibili, perché mosse in prima istanza da urgenze interiori, le sue indagini fanno emergere l’eroicità del quotidiano attraverso un corpus di ritratti in cui donne, uomini, animali e paesaggi costituiscono un’unica poetica espressione. «Anche i volti sono dei paesaggi, sono un paesaggio dell’esperienza umana, testimoniano quei luoghi. In alcuni casi sono volti segnati dalle rughe come una zolla di terra arida, in altri sono morbidi come la giovinezza che vive in simbiosi con la natura e con gli animali», dichiara la fotografa, che lavora dal 2016 al progetto «Deepland», viaggiando a dorso di un mulo lungo antichi sentieri montani. Ripercorrendo le antiche mulattiere siciliane, Ramistella ritrae la quotidianità delle comunità dedite all’agricoltura e il paesaggio rurale, di cui evidenzia i cambiamenti determinati dalle mutate condizioni socio economiche. In mostra anche scatti tratti da «The Warmth», progetto con cui l’artista, attraverso una macchina fotografica termica, cattura il colore delle emozioni prodotte dalle domande sul proprio vissuto rivolte ai richiedenti asilo nei centri di accoglienza siciliani. Se la Sicilia è terra di approdo per i migranti, il suo mare è, invece, il luogo in cui si consuma il tragico attraversamento e dove quotidianamente eroici uomini a bordo di pescherecci, «Men of Troubled Waters», intervengono per salvare vite, contravvenendo alla legge e incuranti dei propri profitti. Più introspettive, invece, le serie «Be Twins», che scaturisce dall’esigenza di raccontare il percorso di crescita fisico e personale di due gemelle (la stessa Ramistella è una gemella), e i «I giochi di Sophia», che la fotografa definisce «una conversazione intima attraverso il gioco che, sui bambini molto sensibili, diventa lo strumento per modificare la realtà e scappare dai momenti più di cili di un vissuto del divorzio».

Olga Scotto di Vettimo


 
Previous
Previous

La sfida del Madre collezioni permanenti e una nuova “casa”

Next
Next

Gregorio Botta, Breath In – Studio Trisorio