Michele De Lucchi a Napoli

archiportale / 27 settembre 2022


Due progetti espositivi dedicati alla sua nuova ricerca sul colore

A pochi mesi dall’inaugurazione della sede espositiva di Gallerie d’Italia Napoli, l’architetto Michele De Lucchi torna nella città partenopea con due progetti espositivi dedicati alla sua nuova ricerca sul colore e realizzati in collaborazione con la galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura.

Dal 7 ottobre al 7 novembre 2022, negli spazi dello Studio Trisorio, l'architetto e designer presenterà la mostra Colore di base, una riflessione che va oltre la professione del progettista, per abbracciare l’arte e la connessione con la mente. La mostra si compone di 50 opere su carta nate nel corso del 2022 da una sperimentazione sull’uso del colore come punto di partenza del processo di ideazione della forma architettonica.

“Il colore di base è la dimostrazione che tutto parte da un pensiero che seduce, da una combinazione che definisce il contesto, i punti saldi cui fare riferimento. – Scrive De Lucchi – La base definisce la traiettoria, così nel mio disegno come nella realtà.”

Dal 7 al 9 ottobre 2022, invece, presso la Chiesa di Santa Luciella ai Librai, De Lucchi presenta Le Casette delle Pezzentelle, sette piccole architetture in legno colorato che dialogano con l’atmosfera sospesa della cripta dell’antica chiesa, uno spazio che accoglieva il culto popolare delle anime "pezzentelle", defunti dall’identità sconosciuta che venivano “adottati” da coloro che se ne prendevano cura, materiale e spirituale. L’installazione viene realizzata in occasione di EDIT Napoli 2022, la fiera di design editoriale e d’autore alla sua quarta edizione, e in particolare nell’ambito di Edit Cult, il programma di installazioni in luoghi speciali della città. Al termine della manifestazione le opere verranno trasferite a Studio Trisorio creando un dialogo con i disegni esposti.

“Tutto quello che facciamo come esseri umani è volto a definire la nostra presenza in mezzo agli altri; – riflette De Lucchi – perdere l’identità come nel caso delle «pezzentelle» significa essere privati della possibilità di venire riconosciuti. Da architetto, mi chiedo come potessero essere le case di queste persone dimenticate […] mi sono immaginato di poterle ispirare con forme e colori, evitando le standardizzazioni e le convenzioni, che, credo, queste persone non avrebbero apprezzato, dato che la loro unica forza era proprio la diversità, seppur nella povertà”.

Cecilia Di Marzo


 
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Michele De Lucchi torna a Napoli con due nuovi progetti espositivi a Napoli

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